
La Fondazione Luigi Rovati collabora con la Duke University nel progetto di ricerca Vulci 3000 incentrato sullo studio e l’interpretazione della trasformazione urbana di Vulci (Viterbo) durante la transizione da città etrusca a città romana.
Vulci si presenta come un caso unico, un deposito archeologico ancora intatto e non investigato con oltre millecinquecento anni di occupazione continua, preservato da un parco archeologico pubblico (il Parco Archeologico di Vulci di 200 ettari), privo di moderne infrastrutture e con una totale visibilità archeologica. Attraverso scavi archeologici ed esplorazioni su larga scala mediante telerilevamento, il progetto analizza e tiene traccia dell’evoluzione sociale e politica di Vulci – da villaggio dell’età del Bronzo a insediamento dell’età del ferro, alla monumentale città-stato etrusca e infine alla città romana – affrontando temi fondamentali della ricerca archeologica quali lo sviluppo e la trasformazione urbana, l’identità culturale, lo spazio pubblico e privato e le tecniche di produzione.
In oltre 150 anni di indagini archeologiche a Vulci, la Duke University è il primo istituto di ricerca autorizzato a scavare l’area urbana (circa 500 mq) in modo estensivo con metodo stratigrafico (“metodo del singolo contesto”) e con tecnologie all’avanguardia (droni multispettrali, robot rover, prospezioni geofisiche, acquisizione di dati 3D in tempo reale). Questa combinazione di metodi di impatto e tecnologie non invasive garantisce un’interpretazione olistica del sito e un’analisi spaziale del contesto urbano su larga scala.
Il progetto si basa sulla collaborazione tra la Duke University, leader in America nelle discipline umanistiche digitali e studi classici, il Dipartimento di Studi storici dell’Università di Göteborg (Svezia) che vanta una lunga tradizione (iniziata da Kristian Kristiansen) di lavori di ricerca in Italia su siti pre-romani e studi ambientali, e il laboratorio HERCULES dell’Università di Evora (Portogallo), centro di ricerca europeo per l’archeometria focalizzato nell’uso di metodologie delle scienze fisiche e tecnologie dei materiali in approcci interdisciplinari.
Il progetto analizza
e tiene traccia
dell'evoluzione sociale
e politica di Vulci
e affronta le principali domande
di ricerca in ambito
urbano sviluppo
e trasformazione,
identità culturale,
spazio pubblico e privato e produzione.