Cultura d’impresa – Olivetti: la fabbrica delle immagini
È ora disponibile il video della Conversazione d'arte dedicata alla Cultura d'impresa, parte di un ciclo di incontri ospitato da Fondazione Luigi Rovati e curato dalla casa editrice Johan & Levi Editore.
Lo storico della cultura Alberto Saibene con Giorgio Bigatti, docente di Storia economica all’Università Bocconi, e Andrea Pinotti, docente di Estetica all’Università degli Studi di Milano, hanno ripercorso la biografia di Adriano Olivetti e il ruolo dell’arte figurativa nella sua visione d’impresa.
Nel dopoguerra la fabbrica di Ivrea è un laboratorio di idee con finalità economiche, sociali e culturali che pongono al centro la vita dell’uomo. Gli edifici che si sviluppano attorno a via Jervis sono luoghi in cui la cultura ingegneristica dialoga con quella umanistica, l’industria con l’arte, i valori tecnologici con quelli estetici. Una concezione che dà luogo a un vasto numero di proposte finalizzate a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, ma anche ad arricchire l’esistenza spirituale della comunità attraverso la bellezza e l’armonia.
L’arte visiva ha occupato un posto rilevante nel progetto di Olivetti tramite iniziative di grande impatto, come l’organizzazione di mostre e interventi a sostegno dell’arte e attività editoriali volte ad allargarne la diffusione anche presso un pubblico non avvezzo. Per mettere in pratica il suo ideale umanistico, Olivetti ha saputo raccogliere intorno a sé intellettuali di grande spessore. Figura essenziale è stata quella di Giorgio Soavi (1923-2008), letterato, romanziere, saggista, poeta, critico, giornalista, fotografo, collezionista del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. Responsabile sin dalla fine degli anni cinquanta dell’Ufficio Progettazioni Speciali della Olivetti, ha incrociato i maggiori artisti del Novecento grazie soprattutto al suo ruolo di scopritore di talenti, inventore delle celebri agende Olivetti, ideatore di raffinati libri d’arte. Questi incontri irripetibili sono raccontati con stile inconfondibile nel libro Il quadro che mi manca, da anni fuori catalogo e oggi riproposto da Johan & Levi con una prefazione di Andrea Pinotti.
Gae Aulenti e Giorgio Soavi nel negozio Olivetti di Parigi (1967). Foto Associazione Archivio Storico Olivetti - RM Fotografia