
Il progetto del nuovo Museo etrusco è stato presentato il 15 novembre 2016 dal sindaco di Milano Beppe Sala e dalla Fondazione Luigi Rovati. Il Museo verrà inaugurato dopo un’articolata operazione di restauro affidata allo studio Mario Cucinella Architects che prevede la ristrutturazione e l’ampliamento della storica proprietà immobiliare di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, situata a Milano in Corso Venezia 52.
Un palazzo storico, in cui il lavoro di conservazione sarà importante, così come lo saranno gli elementi di novità affidati alla guida creativa e rigorosa dell’architetto Mario Cucinella. Il palazzo è costituito da cinque piani per una superficie totale di circa 3.300 metri quadrati. Il corpus cardine dell’esposizione museale sarà un’importante collezione di buccheri e impasti etruschi, che nel suo insieme di oltre 700 reperti è considerata dagli esperti la più completa raccolta di vasi del periodo arcaico, presa a riferimento dai grandi musei del mondo.
La collezione è rientrata in Italia in virtù di un lungimirante accordo con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la collaborazione con le Soprintendenze e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. L’operazione rientra nel fondamentale contesto della restituzione e reintegrazione del patrimonio archeologico del nostro Paese da parte di privati.
Il museo vuole proporsi come centro di eccellenza nel campo della conservazione, dello studio e della valorizzazione dei reperti antichi, configurandosi come un polo d’attrazione per le realtà legate all’archeologia etrusca dislocate sul territorio nazionale.
Il museo vuole proporsi
come centro di eccellenza
nel campo della conservazione,
dello studio e della valorizzazione
dei reperti antichi, configurandosi,
come un polo d’attrazione
per le realtà legate all’archeologia
etrusca dislocate
sul territorio nazionale
Per questo la scelta della sede museale è ricaduta su Milano, nodo centrale di afflusso di flussi turistico-culturali che si muovono in un territorio sempre più esteso e integrato.
La sfida sarà realizzare un museo archeologico che non si limiti a esporre oggetti, ma faccia rivivere le nostre origini in modo moderno e dinamico, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie che possano contribuire in modo suggestivo a contestualizzare il singolo reperto all’interno di un percorso storico e culturale più ampio.
Il nuovo museo vuol fare dello studio, del pensiero e del dialogo il suo presupposto e il suo punto d’arrivo: intende essere un laboratorio in cui sperimentare attività nuove, creare partnership internazionali, organizzare convegni e seminari, diventare centro di ricerca e punto di riferimento per il restauro, ma anche luogo di incontro e di diffusione del sapere e della bellezza per la comunità, con un’attenzione particolare alla scuola.
Il progetto Museo di arte etrusca è sostenuto da Fidim, una tra le prime holding in Italia a modificare il proprio statuto per perseguire scopi di beneficio comune (attività benefit) ai sensi della Legge 28 dicembre 2015 n. 208.